Creare il diversivo

1357839506832_0A causa della recessione in corso e dell’inflazione al di sotto del target, la pressione sta salendo nei riguardi della Bce, affinchè faccia di più. La Banca Centrale, tuttavia continua a muoversi molto lentamente e in maniera incrementale, principalmente con il fine ultimo di mantenere pressione sui governi e le banche, affinchè risolvano le cause della crisi alla radice. Altra ragione del lento agire è che in cuor suo, la BCE non ha rinunciato all’idea di un recupero dell’economia nella parte finale dell’anno. Ad un certo punto la pressione affinchè “faccia di più” potrebbe portare in ebollizione il clima circostante, se le condizioni dei mercati finanziari si deteriorassero ulteriormente, o se le aspettative di inflazione si disancorassero verso il basso. A questo punto, la BCE supererà ogni riserva sull’acquisto di asset, sull’annuncio di ulteriori interventi sui tassi e sul prendere più rischio nel suo bilancio. Ma per adesso continua a resistere, dirottando il dibattito su questioni di minore importanza (se e quando tagliare di altri 25 bps o no). Ciò distrae convenientemente dal dibattito maggiore, dalle vere ragioni dell’inerzia.
La Banca Centrale dovrebbe agire di più nell’ambito tassi, nel fissare misure di trasmissione di politica monetaria, e nel fornire maggiore guidance sui tassi. Non è necessario che si spinga all’estremo sullo stile della FED, ma dovrebbe fornire un calendario sugli obiettivi e fornire all’opinione pubblica la propria prospettiva del sentiero dei tassi.
Quindi, una continua e forse giustificata mancanza di fiducia nei governi e nelle banche e il dibattito in in corso in Germania sulla forzatura del suo mandato, stanno agendo da freno all’azione della Banca Centrale.

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